Donatella Zoroddu, «Il commento di Charles K. Barrett agli Atti degli Apostoli. Note di lettura.», Vol. 24 (2011) 71-94
The monumental two-volume commentary by C.K. Barrett on the Acts of the Apostles (ICC), completed in 1998, is a milestone in the exegetical history of this New Testament document. A collection of notes, made during the preparation of the Italian edition of the commentary, is offered, without any claim to completeness. Most of the notes focus on grammatical and lexical questions, but some are also concerned with text critical issues and pay particular attention to the translation of the Greek text with which Barrett opens every pericope. The last section of the article deals with the oversights and inaccuracies that could cause the reader difficulty.
Il commento di Charles K. Barrett agli Atti degli Apostoli. Note di lettura 89
Read-Heimerdinger, III, 234-5, 239, osservano che il testo alessandrino
presenta la partenza di Barnaba come una conseguenza diretta del dis-
sidio, il codex Bezae come l’esito conclusivo della narrazione precedente.
La frase di 16,3 ᾔδεισαν γὰρ ἅπαντες (παντες D) ὅτι Ἕλλην ὁ
πατὴρ αὐτοῦ ὑπῆρχεν è tràdita da P¸45vid D E M (gig) sy (614 1505 pc in
un diverso ordine)49 nella forma ᾔδ. γὰρ (παντες D) τὸν πατέρα αὐτοῦ
ὅτι Ἕλλην ὑπ. Secondo B., 762-3, “this anticipation of the subject of
ὑπῆρχεν as the object of ᾔδεισαν is Semitic, and could be original”, e già
Moulton-Turner, IV, 47, la annoverava fra le tracce di influenza semitica.
In realtà la prolessi del soggetto coi verbi di percezione è propria del greco
classico50, come possono ben esemplificare Soph. El. 332; Plat. Pr. 323b;
Xen. An. 1:8.21 (cf. LSJ, s.v. *εἴδω, B.5, e BDR, §§ 408.2, n. 2; 476). Inoltre,
come osserva Metzger, l.c., la posizione di Ἕλλην impedisce di spiegare la
lezione alessandrina accolta come eliminazione secondaria della prolessi.
A Efeso la folla è in tumulto perché vede minacciato dalla predicazio-
ne di Paolo il prestigio del tempio di Artemide (e le attività commerciali
a esso legate). Il γραμματεύς della città prende la parola per placare gli
animi ed esordisce chiedendosi chi fra gli uomini possa ignorare che τὴν
'Εφεσίων πόλιν è custode del tempio della grande Artemide (19,35). D
reca al posto dell’etnonimo l’aggettivo possessivo ἡμετέραν, che, secondo
B., 935, “comes perhaps more naturally on the lips of a speaker who is
using local patriotism as a means to his end of quietening the crowd”.
D’altronde però la lezione accolta appare più adatta a una dichiarazione
solenne d’orgoglio cittadino.
La traduzione del testo greco pone a chi attende all’edizione italiana di
un commento problemi suoi propri ed esige cure speciali. È quindi natu-
rale che molte annotazioni vertano su questa parte dell’opera di Barrett.
Un aspetto particolare è il succinto apparato di note alla traduzione con
varianti tratte dalle versioni inglesi di Begs. (curiosamente solo nel vol. I),
RSV, NEB, NJB. Le informazioni così fornite, ancorché interessanti, non
sempre risultano perspicue, anche per un certo disordine nella collocazio-
ne dei richiami di nota, ora inseriti dopo la porzione di traduzione per la
quale si propone una variante (ad es. p. 806, nn. 1, 2, 4, 7 etc.), ora prima
(nn. 3, 5, 6). Il taglio delle varianti poi è qualche volta tale da renderle poco
intelligibili, private come sono di un contesto sufficiente oppure con por-
zioni di contesto non omogenee. Per esemplificare, riporto con i richiami
di nota una parte di 19,1 (p. 883): “Paul5 passed through6 the hill country
49
Secondo N.A.27. Altri testimoni sono indicati da B.M. Metzger, A Textual Commentary
on the Greek New Testament (Stuttgart 21994) 389, e Rius-Camps - Read-Heimerdinger,
III, 246.
50
Così Rius-Camps - Read-Heimerdinger, l.c.