Donatella Zoroddu, «Il commento di Charles K. Barrett agli Atti degli Apostoli. Note di lettura.», Vol. 24 (2011) 71-94
The monumental two-volume commentary by C.K. Barrett on the Acts of the Apostles (ICC), completed in 1998, is a milestone in the exegetical history of this New Testament document. A collection of notes, made during the preparation of the Italian edition of the commentary, is offered, without any claim to completeness. Most of the notes focus on grammatical and lexical questions, but some are also concerned with text critical issues and pay particular attention to the translation of the Greek text with which Barrett opens every pericope. The last section of the article deals with the oversights and inaccuracies that could cause the reader difficulty.
Il commento di Charles K. Barrett agli Atti degli Apostoli. Note di lettura 91
esplicativo di εἰς διακονίαν piuttosto che direttamente connesso a
ὥρισαν. La resa a p. 558 “determined to send to the brothers”, forse per-
ché incompleta (non è tradotto εἰς δ.), non corrisponde tuttavia a questa
affermazione, che in ogni caso non soddisfa (v. BDR, § 392, n. 2a; K.L.
Schmidt, “ὁρίζω”, GLNT VIII, 1972, col. 1269 e n. 5; G. Schneider, s.v.,
DENT II, col. 649).
I genitivi 'Εφέσου e πάσης τῆς 'Ασίας di 19,26 sono ritenuti da B.,
924, possessivi dipendenti da ὄχλον, e non locativi alla latina. Ma la tra-
duzione (p. 915) sembra percorrere la seconda via.
Nel commento a 20,11 a p. 956 si legge: “ἐξῆλθεν could mean he went
out of the house or he left from Troas, probably the former”. In traduzio-
ne si opta però per “so left” (p. 942).
Il controverso rapporto temporale fra ἡσυχάσαμεν ed εἰπόντες in
21,14 è risolto da B. a favore del participio “strictly antecedent: ‘When we
had said […], we fell silent’” (p. 997). Anche la soluzione di J.H. Moulton,
A Grammar of New Testament Greek, I. Prolegomena (Edinburgh 1908)
133-4, “we ceased, with the words” gli appare “not strong enough”. Ma la
traduzione suona “we fell silent, with the words” (p. 985).
Per il genitivo assoluto διορθωμάτων γινομένων di 24,2 (v. sopra) la
traduzione a p. 1089 “are coming about” è erroneamente modificata nella
nota esegetica a p. 1095 in “there have been”.
Secondo B., 1102, in ἀνέβην προσκυνήσων εἰς 'Ιερουσαλήμ di 24,11
è più probabile che εἰς stia per ἐν e dipenda dal participio (“to worship
in Jerusalem”), tuttavia a p. 1089 traduce: “I came up to J. to worship”.
La resa di ἄχρι δὲ οὗ ἡμέρα ἤμελλεν γίνεσθαι in 27,33 come “when
it was nearly day”, adottata a p. 1176, è giudicata “hardly justifiable” a
p. 1206.
Segnalo, terminando questa sezione, le omissioni, in genere di singole
parole, ma talora più rilevanti, che non siano già state indicate in prece-
denza: 2,12 (πάντες); 4,21 (διὰ τὸν λαόν); 5,17 (πάντες); 9,21 (πάντες);
10,45 (ἁγίου); 17,27 (εἰ ἄρα γε ψηλαφήσειαν αὐτὸν καὶ εὕροιεν);
17,31 (πᾶσιν); 18,7 (τινὸς [a meno che non venga stranamente connesso
a σεβομένου] ὀνόματι); 18,18 (ἔτι; τοῖς ἀδελφοῖς); 18,27 (πολύ); 24,13
(σοι, tradotto nella nota esegetica relativa a p. 1103); 25,8 (οὔτε εἰς τὸ
ἱερόν); 25,10 (καί “anche”); 28,6 (ἐπὶ πολύ); 28,9 (καί “anche”).
Riunisco infine in chiusura le inesattezze che possano essere d’in-
ciampo nella lettura. Quando è stato possibile, vi si è già posto rimedio
nell’edizione italiana, come si è fatto sistematicamente per le non poche
imprecisioni nel riportare i dati dell’apparato tratti da N.-A.26, che qui
non vengono considerate52. Si sorvola anche sui refusi nelle parole greche,