Donatella Zoroddu, «Il commento di Charles K. Barrett agli Atti degli Apostoli. Note di lettura.», Vol. 24 (2011) 71-94
The monumental two-volume commentary by C.K. Barrett on the Acts of the Apostles (ICC), completed in 1998, is a milestone in the exegetical history of this New Testament document. A collection of notes, made during the preparation of the Italian edition of the commentary, is offered, without any claim to completeness. Most of the notes focus on grammatical and lexical questions, but some are also concerned with text critical issues and pay particular attention to the translation of the Greek text with which Barrett opens every pericope. The last section of the article deals with the oversights and inaccuracies that could cause the reader difficulty.
Il commento di Charles K. Barrett agli Atti degli Apostoli. Note di lettura 93
“hindurch” (cf. Moule, 56; Moulton-Turner, III, 267).
P. 237 r. 12 d.b.: in Liv. 39:37 (§ 17) il verbo è veremur, non veneremur.
Pp. 237, ad 4,19; 288-9, ad 5,29: è necessario integrare le pur ricche in-
formazioni sull’uso esclusivo di μᾶλλον… ἢ fornite da B. nelle note
esegetiche con quelle relative alla medesima costruzione che si trovano
in 27,11 (p. 1191) — specie per il rimando a BDR — e in 20,35 (pp.
983-4). V. inoltre Gloag, I, 150, e BDAG, s.v. μᾶλλον, 3.c.
P. 289 r. 17: “participle” sta per “particle”.
P. 298 r. 2: l’opera di Foerster citata qui in forma abbreviata si trova
indicata per esteso a p. 1072.
P. 359 r. 1: ἀδικούμενον (non ἀδικοῦντι).
P. 391 r. 16 d.b.: il rimando dimenticato è alla p. 389.
P. 563 r. 2 d.b.: la missione di Barnaba e Saulo sarà datata nel 45-46 d.C.
(non 45-56).
P. 620: nella traduzione di 13,30 “for” sta per “from” (ἐκ).
Vol. II, xlv r. 10: per “Paul” si legga “Luke”.
P. 716 r. 10 d.b.: tra le occorrenze della forma οὐθείς si può aggiungere 2
Cor 11,9.
P. 726 rr. 7 ss. d.b.: “the ἀναστήσω of Acts […] the LXX’s ἀνοικοδομήσω”:
i due verbi sono da invertire.
P. 780 r. 21: ἦσαν sta per ἦμεν.
P. 782 r. 17 d.b.: per Musca trunculus si legga Murex trunculus (v. LSJ,
s.v. πορφύρα).
P. 785 r. 2: per “Pythia” si legga “Pytho”.
P. 786 r. 17 d.b.: l’iscrizione è datata intorno al 200 a.C. (non d.C.).
P. 789 r. 19: in Cicerone per ac si legga se.
P. 800, ad 16,35: a proposito dell’attitudine tipicamente occidentale al
“glimpse of the obvious” che si manifesta nella variante occidentale
del versetto, B. rimanda a 8,1 e alla nota relativa, nella quale però la
lezione di D* che mostra la stessa tendenza non è menzionata.
P. 801 r. 18: in Cicerone per caedabatur si legga caedebatur.
P. 820 r. 13: per καθιστῶντες si legga καθιστάνοντες.
P. 951 r. 9 d.b.: in Plin. epist. 10:96.7 discendendi sta per discedendi, e
dopo rursusque occorre inserire coeundi.
P. 957 r. 13 d.b., ad 20,14: nella traduzione “Where” sta per “When”.
P. 966 r. 16 d.b.: le occorrenze di ἐπίστασθαι negli Atti sono 9 (non 8).
P. 1003 r. 4: è particolarmente fastidioso il refuso δηλώσαντας per
δηλώσοντας nel passo di Tucidide, 7:25.9, addotto per discutere il
valore dei tempi dei participi.
P. 1008 r. 11 s. d.b.: contrariamente a quanto afferma B., BDR, § 409.2, n.
3, non menziona la congettura αὐτοῖς.
P. 1034 r. 16 d.b.: ἐκ sta per τῆς.