Francesco Cocco, «'Mors tua, vita mea'. Eleazaro e il sommo sacerdozio», Vol. 94 (2013) 509-533
The book of Numbers devotes ample space to Eleazar, Aaron's third son who becomes heir to his father's priesthood after the mysterious death of his two older brothers, Nadab and Abihu. The article shows how Eleazar's destiny is marked, at every important stage, by someone's death, a fact which favours his rise to the high priesthood. The analysis of the texts suggests that the dynasty of Zadok could be the priestly group interested in putting forward Eleazar's figure.
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principio di sostituzione 17; la seconda istanza, invece, altro non è che
l’ordine divino di procedere al computo dei leviti, cosa che ben si sa-
rebbe prestata a fare da incipit dell’intero racconto, dato che il tema
del censimento fa da sfondo a tutto il resto della narrazione che
stiamo considerando. Tra l’altro, entrambi questi passaggi riguardano
direttamente i figli di Levi e la loro relazione con YHWH: potremmo
dire, dunque, che sono in linea con quello che abbiamo visto essere
il contesto generale della sezione.
Non altrettanto si può dire dei vv. 5-10, che immediatamente li
precedono: in questo caso specifico il riferimento ai leviti non è in
relazione alla loro appartenenza a YHWH, quanto piuttosto al servi-
zio che devono rendere ad “Aronne, il sacerdoteâ€, cui vengono at-
tribuiti in possesso, come dono divino. M. Noth interpreta questo
passaggio come l’introduzione del materiale riguardante la tribù di
Levi da parte di quella che egli definisce la “Ursprüngliche P-Er-
zählung†18: come a dire che, dopo aver presentato le undici tribù
d’Israele delimitandone compiti e pertinenze (Numeri 1–2), il “nar-
ratore sacerdotale†avrebbe introdotto le informazioni relative alla
compagine levitica proprio mediante Nm 3,5-10, rimarcando le nu-
merose peculiarità di tale tribù rispetto alle altre 19.
La linearità della rappresentazione di tale processo composizio-
nale è, però, solo apparente, perché una simile operazione redazionale
si dimostra gravida di conseguenze sul versante dell’interpretazione
della figura e del ruolo dei leviti. Le informazioni contenute in Nm
3,5-10, infatti, rappresentano la prima occorrenza nel Pentateuco
dell’uso del termine “levita†specificamente inteso a identificare delle
figure cultuali 20, e la descrizione che ne deriva finisce col veicolare
e determinare in via definitiva la comprensione del ruolo dei discen-
17
Secondo Es 13,2 ogni primogenito d’Israele appartiene a YHWH, che si
garantisce l’applicazione di questo precetto mediante la separazione della
tribù di Levi dal resto dei discendenti di Giacobbe: così ciascuno dei figli di
Levi riscatterà i primogeniti d’Israele, sostituendosi a essi.
18
NOTH, Numeri, 32.
19
Noth avverte a riguardo una duplice difficoltà , sottolineando come tale
introduzione lasci aperta la questione dell’origine della subordinazione levi-
tica al sacerdozio, come pure la relazione tra la “tribù secolare di Levi†e il
gruppo incaricato di particolari mansioni cultuali che va sotto il nome di “le-
viti†(cf. NOTH, Numeri, 32).
20
Per uno status quaestionis sulla figura e il ruolo dei leviti rimando al
ben documentato excursus di CARDELLINI, Numeri, 156-163.