Albert Vanhoye S.J., «Pi/stij Xristou=: fede in Cristo o affidabilità di Cristo?», Vol. 80 (1999) 1-21
The meaning of the Pauline pi/stij Xristou= is the subject of much discussion. Is the genitive here objective: "faith of Christ" or subjective: "the pi/stij of Christ"? In the latter interpretation the problem is the meaning of pi/stij. "The faith of Christ" comes up against the fact that the act of believing is never ascribed by Paul to Christ, nor is it ascribed to him elsewhere in the New Testament. The "faithfulness of Christ" avoids this objection but is a weak alternative. The fact that pi/stij also has the meaning of "credibility" or "trustworthiness", is sometimes overlooked. This is the meaning which suits some texts because the "trustworthiness" of Christ is what makes the Christians "faith" possible.
a Cristo (Eb 2,17; 3,2), non va tradotto "fedele", come si fa di solito, ma "degno di fede". Cristo è un "sommo sacerdote degno di fede per le relazioni con Dio" (Eb 2,17).
Rom 3,3 offre un bel esempio di pi/stij nel senso di "affidabilità"; ma i traduttori sogliono mettere invece "fedeltà". Paolo, a proposito dei Giudei, domanda: "Se alcuni non hanno creduto, la loro assenza di fede annullerà forse la pi/stij di Dio?" Non si tratta della fede di Dio né della sua "fedeltà", ma della sua "affidabilità", come dimostra la frase seguente: "Non sia mai, ma resti fermo che Dio è veritiero e ogni uomo bugiardo" (Rm 3,4). Un pò più avanti, Paolo usa lespressione "la verità di Dio", che illumina il senso della "pi/stij di Dio". In altri due passi della stessa lettera, pi/stij ha il senso analogo di "credito" (Rm 10,3.6); i profeti debbono attenersi alla "misura di credito" che Dio ha concesso loro.
È chiaro dunque che i due sensi correlativi di pi/stij sono "fede" e "affidabilità". Un atto di fede consiste sempre nellincontro di queste due forme di pi/stij, da una parte "laffidabilità" di chi offre un appoggio saldo e dallaltra parte la fede di chi si affida a questo appoggio. Il contesto può richiedere che sia direttamente intesa la seconda forma; in tal caso la prima non è pertanto assente, ma è presente implicitamente e viceversa, quando è la prima forma ad essere direttamente intesa.
In Gal 2,16 il senso preferibile per pi/stij è quello di fede del cristiano, però lespressione fa anche riferimento allaffidabilità di Cristo; pi/stij Xristou= vuol dire fede del cristiano suscitata e sostenuta dallaffidabilità di Cristo. Resta possibile preferire laltra traduzione e dire che "luomo viene giustificato in virtù della perfetta affidabilità di Cristo". In tal caso, la fede del cristiano, non direttamente espressa, rimane implicitamente significata.
Gal 2,20 è particolarmente interessante, perché il senso più direttamente inteso sembra quello soggettivo e la frase suggerisce le ragioni della perfetta affidabilità di Cristo: "Ciò che vivo adesso nella carne, lo vivo nellaffidabilità del Figlio di Dio, il quale mi ha amato e ha consegnato se stesso per me". Cristo è affidabile per due ragioni: prima perché è il Figlio di Dio e poi perché mi ha amato